Un foglio bianco e una penna blu, una pagina sullo schermo e parole digitate, il rumore dei tasti… è come un suonare al pianoforte. Il ritmo che si crea è simile a quello della musica e al di là del rumore, si sentono i battiti del cuore come in stato ad una febbre.
Scrivere è una febbre. Come la febbre deve sfogare.
E’ un’ esigenza.
Scrivere è una fuga. La fuga è una risorsa straordinaria. E’ la vera libertà.
Scrivere è un viaggio dentro se stessi e dentro gli altri. Scrivere scuote, tocca le corde della vita di chi lo fa e di chi poi legge.
Si può scrivere per metafore, in modo prolisso o a monosillabi, in rima, senza regole, per flussi di coscienza. Si scrive della propria vita o di quella degli altri, delle emozioni e delle paure, fino a caderci dentro. Si scrive di cose impossibili, immaginarie o della realtà.
Scrivere è raccontare, testimoniare. Scrivere è lasciare tracce.
Scrivere è tempo, cercato, preso, fatto proprio. Tempo dedicato.
Scrivere è leggero, pesante, una strada senza uscita o con uno sbocco da scoprire.
La scrittura non ammette falsità e ipocrisie. La scrittura è verità, nuda e cruda.
Per scrivere ci vuole coraggio.