“Secondo Miriam la parola odio non era da considerare una brutta parola. Il sentimento dell’odio era solo il risvolto della medaglia di troppo amore. Si odia perché si è amato troppo”.
Avendo io scritto il noir “Oltre gli occhi” in cui tutto si muove sui binari dell’amore e dell’odio, non potevo cogliere in modo particolare questa citazione nel libro “Ovunque andrai” di Filomena Grasso. E sì, perché l’amore e l’odio sono due facce della vita, di ognuno di noi e di tutti i rapporti.
L’amore e l’odio sono come le spinte della paura e del coraggio, sono forze concentrate in “Ovunque andrai” nel personaggio di Miriam, la protagonista della storia narrata che da un giorno all’altro scopre una parte della sua esistenza che gli è sempre stata celata: chi è davvero, dove è nata, chi sono le persone che ha vicino e chi erano quelle che non ci sono più… il tutto racchiuso in luoghi di un passato in cui andare a cercare la verità. La verità. Miriam vuole sapere, deve sapere. Quando i pezzi del puzzle della propria vita vengono scomposti da una folata di vento apparentemente casuale e che mette tutto sottosopra, si finisce solo per desiderare di conoscere e dare risposte ai tanti perché che si generano. Il caso poi, direi anche alla luce di questa storia, non esiste o meglio agisce indicare alla vita la strada da prendere, quella che possa ricondurci a noi stessi. Per Miriam infatti, la nuova sconvolgente scoperta si rivelerà l’occasione di essere ciò che sente davvero.
Intorno a lei ruotano diversi personaggi ai quali offre la parte la parte più vera di sé ma anche una maschera legata al suo segreto. Miriam custodisce a sua volta un segreto infatti, ma esso troverà una spiegazione proprio nella vicenda che si trova a dover gestire. Tra le ambientazioni della città di Capalbio, in Toscana, personaggi caratterizzati da un linguaggio con l’accento del posto ed ognuno con una personalità ben delineata dall’autrice, momenti legati alla passione per i dolci che accomuna Miriam e Filomena e poi, le pagine di un diario da scoprire, si snodano le intense giornate della protagonista. Giorni nei quali dimostra tutte le sue paure, dubbi e risentimenti insieme al suo coraggio, a speranze e all’amore. L’amore che come dono va custodito e va riconosciuto prima di tutto.
“Quando vedi con il cuore, un miracolo lo riconosci” Credo che Filomena Grasso, con la sua penna intensa, empatica e libera desideri proprio invitare tutti a usare il cuore più degli occhi per riconoscere il valore di quello ogni giornata e di ogni persona che incrocia il nostro viaggio di vita.