Il mare per le conchiglie di Mimma Leone

“Il mare che accoglie fino a disarmare, la luna che saluta intere giornate scandite dal ritmo delle onde, nutrite anch’esse dalla forza del tempo e dal sale.”

Con questa citazione vorrei parlarvi del libro che ho letto in una mattinata di ottobre. Mi ha fatto viaggiare dalla mia stanza illuminata da una lieve luce autunnale fino alle calde e infinite terre salentine. “Il mare per le conchiglie” di Mimma Leone è l’esempio di come un libro breve possa contenere gli elementi essenziali che ne permettono una lettura piacevolissima: passione, profumi, rumori, ricordi, immagini di una terra ricca di storia e affascinante nel passato come nel presente e l’opposizione Eros-Thanatos che tutto racchiude.

ilL’autrice ci conduce attraverso brevi racconti di donne nella realtà dei sentimenti, del coraggio e delle paure femminili. Quelle delle protagoniste sono le storie di ogni donna. I ricordi dell’infanzia o dei luoghi dove si giocava e delle figure di una madre o di un nonno sono le stesse che a chiunque tornano in mente nei momenti di stasi davanti all’orizzonte della vita.

Le conchiglie siamo noi, siamo noi che nel mare della vita ci facciamo inondare dal sale, dalle esperienze e dai flussi ora calmi e ora più agitati, ma siamo sempre lì. Anche trascinate dagli abissi alla riva, siamo presenti a noi stessi, alle nostre scelte, alle nostre paure, al male e al bene come le donne dei racconti di Mimma Leone.

La scrittura dell’autrice è lineare e leggera, l’attenzione ai dettagli è come quella di un obiettivo fissato prima di scattare una foto e si ha voglia di andare avanti, di scoprire cosa nasconde ogni parola del testo, a quale verità si giungerà in chiusura. Ogni racconto è intenso come un intero libro, tra il mare, la luna osservatrice e i profumi unici del Salento, sembra di esserci dentro. Sembra di essere cullati dal mare come una conchiglia.

Sonia Bucciarelli